Storia

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!

Il gruppo alpini di Caddo ringrazia tutti per la numerosa e calorosa partecipazione ai festeggiamenti del proprio 90° anniversario di fondazione. Il numero di persone che è voluto essere presente è stato superiore ad ogni nostra aspettativa. Intendiamo scusarci per le pecche che ci sono state nel cerimoniale.
Un ringraziamento particolare lo dobbiamo esprimere alle maestre e agli alunni delle scuole materne ed elementari di Caddo. La vostra esibizione è stata super e una sorpresa inaspettata. Grazie!

GRUPPO ALPINI CADDO

Un po' della nostra storia

La storia del nostro gruppo inizia nel maggio del lontano 1926 quando vennero inaugurati i gagliardetti del gruppo alpini di Caddo e quello del gruppo alpini di Preglia. All'epoca sia Caddo che Preglia erano ancora comuni a sè stanti. Ecco la cronaca della giornata in un articolo dell'epoca:

Adunata scarpona - L'A.N.A. non smente il made in Italy per la prolificità. Domenica 23 maggio sono stati due i nuovi gagliardetti inaugurati. Quello di Caddo e quello di Preglia. Due gagliardetti che sono l'emblema di due nuovi gruppi di una robustezza prettamente scarpona.
Anche Giove Pluvio che a Bognanco non si era mostrato affatto benigno, deve aver capito che con gli alpini non ha modo di spuntarla perchè ci ha lasciato tranquilli.
Partiti da Domodossola verso l'una, siamo passati per Caddo con la ferma intenzione di non fermarci che il tempo necessario per accordarci con gli amici di là, e proseguire per Preglia, luogo della cerimonia.
Ma si "l'uomo propone...e il gruppo di Caddo dispone".
Gli amici di Caddo avevano preparato un'imboscata tale a cui neppure il leggendario valore alpino sa resistere. Du brente di vino ci aspettavano al varco. Visto e considerato che gli alpini non indietreggiano mai, e che passarlaliscia non si poteva, eroicamente abbiamo preso l'assalto del nemico che poco tempo dopo con il suono fesso delle botti vuote annunciava di essere debellato.
Lieti ed orgogliosi della vittoria ottenuta, e un po' rinfrancati dalla bevuta preparatoria, tutti in marcia alla volta di Preglia al suono degli inni alpini che la Musica di Preglia ci regala.
Ma le nostre sorprese non sono finite; ad un certo punto siamo assaliti da nemici in gonnella. Gli alpini stavano per partire all'arma bianca quando si accorsero che invece di bombe, dall'alto cadevan fiori. Un po' commossi dall'improvviso atto gentile abbiamo messo da parte ogni idea bellicosa e generosamente ci siamo lasciati sconfiggere.
A Preglia attendevano i commilitoni dell'inaugurando gruppo ed in mezzo a loro scorgiamo subito, vispo ed allegro come sempre, Don Quaranta, il nostro cappellano. La chiesa di Preglia ci vede tutti, forse con un po' di stupore, raccolti e silenziosi per il battesimo dei due gagliardetti. Per Caddo è madrina la signorina Possetti Innocentina e padrino il signor Sartoretti Angelo, per quello di Preglia è madrina la signorina Martinoia Teresa, padrino il signor Righetti Stefano.

Prima fila in alto da sinistra:
Pietro Protti, Gino Rondoni, Virgilio Sartoretti, Emilio Rondoni, Samuele Conti, Giuseppe Marzoli, Pietro Marzoli, Raffaele Basso, Giuseppe Comaita, Francesco Milani, Giovanni Piolino, Giacomo Casetti, Edoardo Bonzani.
Seconda fila da sinistra:
Domenico Conti, Giacomo Piolino, Giacomo Sartoretti, Giuseppe Sartoretti, Natale Stefanino, Giovanni Rondoni, Enrico Enrichi.
Prima fila da sinistra:
Francesco Bariletta, Eugenio Sartoretti, Giovanni Protti, Angelo Sartoretti (padrino), Raffaele Stefanino, Innocentina Rondoni (madrina), Adolfo Possetti (capogruppo).

Ecco lo stralcio di un' altro articolo di giornale ritrovato nel nostro archivio e riguardante la cerimonia del 50° di fondazione celebrato nel 1976:

50° d'oro degli Alpini di Caddo - In un clima prettamente primaverile, domenica 11 aprile, l'intera popolazione di Caddo ha vissuto una giornata tutta "Alpina", celebrando con vivo e lusinghiero successo il 50° di fondazione del Gruppo e i cinquant'anni di Capogruppo del Cav. Adolfo Possetti e della madrina Innocentina Rondoni. Alla presenza di oltre cento penne nere ossolane, del Vessillo Sezionale, dei Gruppi di Bannio, Villadossola, Pallanzeno Bognanco, Preglia, Domodossola, Varzo, Ceppomorelli, Ornavasso,Montecrestese, Baceno, Calice, Vagna e Crevoladossola, del Gen. Fedele Martinoja "Papà Martin", del presidente sezionale Comm. Polli, della madrina del vessillo Anna Martinoja, del Cav. Possetti e delle madrine Innocentina Rondoni e Maria Bariletta, della rappresentanza del consiglio sezionale, il corteo con in testa la fanfara alpina di Bognanco si è snodato per le vie del paese per assistere alla s.Messa celebrata dal cappellano alpino don Carlo Righini. Durante il sacro rito don Carlo ha rivolto parole veramente toccanti per i frazionisti di Caddo: "Quando un paese come Caddo sa amalgamare uomini e dare ad ognuno il senso di responsabilità, questo è principio di sana vitalità; purtroppo oggi queste aspirazioni si stanno soffocando, solo gli Alpini, stirpe sana e volitiva di gente della montagna le sa ancora apprezzare". E' stata quindi deposta una corona di alloro al monumento dei caduti al suono dell'inno di Mameli.

L'articolo continua poi cronaca del pranzo conviviale e delle premiazioni e riconoscimenti consegnati

1983: pranzo annuale con la partecipazione di ben 72 commensali

1986: ecco il resoconto del 60° di fondazione.

altre foto del 60°

I nostri Capigruppo del passato

Primo Capogruppo e fondatore il Cav. Adolfo Possetti
Cavaliere della Repubblica e di Vittorio Veneto prestò servizio militare nella prima guerra mondiale negli alpini del Battaglione Intra e Monte Rosa guadagnandosi il grado di sergente.
Dal matrimonio con Innocentina Rondoni nacquero due onesti e laboriosi figli. Nel 1926 fondò il gruppo alpini di Caddo che diresse per oltre cinquant'anni, unico caso nella grande famiglia alpina.

Sartoretti Alessandro

Conterio Remigio

Milani Dario

Le nostre Madrine del passato

Innocentina Rondoni

Maria Bariletta

Son tutte belle le donne degli alpini

Son tutte belle
donne degli Alpini.

Son tutte belle:
siano madri, mogli,
figlie o sorelle,
sono come fiori di campo
così splendenti
di beltà
nella loro spontanea semplicità.

Sanno cogliere i silenzi,
sanno accettare le attese
e le assenze,
sanno capire
il senso dell’impegno,
sanno spronarti ed aiutarti
nel bisogno.

Son tutte belle
le donne degli Alpini.

Renzo Sossai

Pierina Biggio

Irise Berna